27 ottobre 2008

Banda larga per tutti

Connettere tutte le case italiane in fibra ottica, un obiettivo coraggioso ma di estrema civiltà. L'idea è nota come Fiber To The Home FTTH, ovvero "fibra fino a casa", e permetterebbe ad ognuno di noi di beneficiare di connessioni a Internet centinaia di volte più veloci dell'ADSL attuale.

Diciamo che potrebbe essere un'opera paragonabile alla costruzione dell'Autostrada del Sole, nei primi anni Sessanta, e foriera di altrettanti cambiamenti sociali in quanto infrastruttura cruciale (i trasporti allora come le comunicazioni oggi) per l'ammodernamento del Paese.

Quintarelli sostiene che una rete FTTH nazionale costerebbe come un'autostrada lunga mille chilometri, circa 25 miliardi di Euro, ma ci darebbe una certa tranquillità nell'affrontare l'esplosione delle reti telematiche dei prossimi decenni, e la crescente richiesta di banda.

Del futuro delle scelte, anche tecnologiche, riguardanti il "diritto di banda" degli Abitanti digitali parla Alessandro Longo su Apogeonline, in occasione della pubblicazione del rapporto dell'Agcom sulla situazione della Rete italiana al giugno 2008, che potete trovare qui.
Chiaramente, l'Italia è in ritardo rispetto a molti paesi europei, dalla dotazione tecnologica all'alfabetizzazione informatica alle statistiche di utilizzo dei servizi web. Servirebbero proprio finanziamenti, che però non ci sono.

ps: cercando informazioni sulla storia delle autostrade italiane, mi sono imbattuto in questa voce di enciclopedia Encarta, dove con piglio narrativo viene ripercorsa la progettazione e la realizzazione dell'Autostrada del Sole. Interessante la parte dove indica gli errori compiuti nella progettazione del tratto strategico Bologna-Firenze, dovuti a fretta e mancata supervisione dell'opera in corso. Ragionamenti che possono tornare utili oggi, nell'affrontare il problema di trasferire efficacemente informazioni su reti adeguate, dopo le strade per le persone e le cose, e permettere di praticare dignitosamente le proprie attività di Abitante normalmente biodigitale.

26 ottobre 2008

Cogliere l'essenziale della Cultura Tecnologica

Gilbert Simondon, "Du mode d’ existence des objets techniques", 1958.

L’opposizione posta tra la cultura e la tecnica, tra l’uomo e la macchina, è falsa e senza fondamento; non copre altro che ignoranza o risentimento. Maschera dietro un facile umanismo una realtà ricca in sforzi umani e forze naturali che costituisce il mondo degli oggetti tecnici, mediatori tra la natura e l’uomo.
La cultura si rapporta all’oggetto tecnico come l’uomo allo straniero, quando si fa guidare dalla xenofobia primitiva. Il misoneismo orientato contro le macchine non è tanto odio del nuovo quanto rifiuto di una realtà estranea.
Ora, questo straniero è ancora umano, e il complesso della cultura è ciò che ci permette di riconoscere lo straniero come umano.
Allo stesso modo, la macchina è la straniera in cui si è concreto l’umano, disconosciuto, materializzato, asservito pur restando comunque umano.
La causa principale di alienazione nel mondo contemporaneo sta nel misconoscimento della macchina, che non è alienazione causata dalla macchina, ma dal non riconoscimento della sua natura e della sua essenza, dalla sua assenza dal mondo delle significazioni e dalla sua omissione dalla tavola dei valori e dei concetti che fan parte della cultura.

17 ottobre 2008

La Sardegna diventa capitale dell'Open source e dell'e-democracy

La Sardegna diventa capitale dell'Open source e dell'e-democracy

La regione, che ha appena dato il via al passaggio dalla Tv analogica al Digitale terrestre, diventa apripista anche nell'adozione del software libero

La Sardegna diventa epicentro dell'innovazione Open source in Italia. La regione, dopo aver dato il via al passaggio dalla Tv analogica al Digitale terrestre, diventa apripista anche nell'adozione del software libero: “La principale novita’ (del Ddl, n.d.r.) - spiega l’assessore agli Affari Generali Massimo Dadea - e’ rappresentata dall’inserimento nell’ordinamento regionale del software libero, considerato lo strumento piu’ idoneo per uno sviluppo della societa’ dell’informazione ispirato ai principi di contenimento della spesa pubblica e di tutela della concorrenza. Con questo Ddl la Sardegna si pone all’avanguardia anche nel settore della societa’ dell’informazione”.

La Giunta regionale sarda ha approvato il disegno di legge (Ddl) sulle “Iniziative volte alla promozione e allo sviluppo della societa’ dell’informazione e della conoscenza in Sardegna”. Il Ddl si suddivide in due parti, la prima sulle politiche e i principi che l’amministrazione regionale intende mettere in atto per lo sviluppo della societa’ dell’informazione e della conoscenza, mentre la seconda promuove la concreta attuazione, attraverso specifici strumenti a tali politiche.

Tra gli aspetti piu’ innovativi contenuti nel Ddl vi sono il diritto all’uso delle tecnologie, la partecipazione democratica, l’alfabetizzazione informatica, la ricerca per lo sviluppo delle imprese nel territorio.

Il software libero è stato scelto per il sorgente aperto, per la licenza Gnu, e per indubbi vantaggi quali il risparmio sui costi, l’indipendenza da uno specifico fornitore e le opportunità per l’industria informatica locale.

Il Ddl, che verrà presentato nei prossimi giorni in un convegno a Pisa, e’ stato realizzato con la collaborazione di Flavia Marzano, docente di Scenari e innovazioni dell’IT all’Universita’ di Bologna. Il testo del Ddl rappresenta uno dei documenti alla base di un Disegno di legge che sara’ presentato dal Pd in Parlamento.

fonte www.vnunet.it

7 ottobre 2008

Gli ultimi trent'anni

Un interessante articolo in due parti, di Giovanni Caravita, sulle magagne economico-finanziarie neoliberiste degli ultimi trent'anni e sugli scenari futuri.

Perchè il tempo è ormai cambiato: c'è un enorme lavoro da fare davanti a noi, comune a tutti, e senza nemici designati. Se vogliamo sopravvivere, e tutti, dovremo cambiare base energetica, prodotti, abitudini, stili di vita, case, urbanistica, suoli, colture, idee su noi stessi, sul valore delle cose e degli animi, e sul significato e percorso della nostra vita e dei nostri figli. Tutto è in gioco. Tutto deve cambiare. E un reset è nelle cose.